Un film autoreferenziale e strettamente autobiografico quello che Federico Fellini gira a inizio anni sessanta. Guido Anselmi (Marcello Mastroianni) è un regista che cerca di rilassarsi dopo la sua ultima fatica cinematografica, ma viene puntualmente perseguitato da personaggi che cercano un lavoro nel cinema o da sogni e paranoie personali che si insinuano piano dal passato. Un film cristallino, puro e tagliente come un rubino appena intagliato da una mano esperta. Un Fellini che partorisce un tesoro immaginifico ad ogni inquadratura.
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