Il termine Nouvelle Vague ("nuova onda") apparve per la prima volta sul settimanale francese L'Express il 3 novembre 1957, in un'inchiesta sui giovani francesi a firma di Françoise Giroud e verrà ripreso da Pierre Billard nel febbraio 1958 sulla rivista Cinéma 58. Con questa espressione si fa riferimento ai nuovi film distribuiti a partire dal 1958 e in particolare a quelli presentati al festival di Cannes l'anno successivo.
I film diventano un mezzo attraverso i quali rifondare una sorta di morale nazionale, i cui dialoghi e personaggi sono spesso frutto di idealizzazione.
La tendenza idealistica e moralizzante fa di questo cinema qualcosa di totalmente distaccato dalla realtà quotidiana delle strade francesi. Fuori dalle finestre cè una nuova generazione che vuole cambiare, vuole mostrarsi diversa ed essere diversa, una generazione che parla, ama, lavora, fa politica in modo diverso ed inconsueto.
Una nuova generazione che pretende un cinema in grado di rispecchiare fedelmente questo innovativo modo di vivere.
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